“Indésirables” è un modo di essere, uno stile di pensiero, prima che un modo di vestirsi. Tramite le nostri capi portiamo in giro il diritto/dovere di pensare con la propria testa e di valutare con il proprio gusto. Perché essere e sentirsi liberi di manifestare le proprie idee non ha prezzo….
Ci ispiriamo alla rivoluzione studentesca scoppiata nel maggio del ’68 a Parigi, che amplifica e allarga i primi moti anti-Vietnam nati a Barkley in California. Rielaboriamo i manifesti ideati dai giovani artisti dell’Atelier Populaire (Laboratorio popolare) come venne ribattezzata la scuola delle Belle Arti di Parigi durante il periodo più caldo.
Slogan e manifesti che hanno tappezzato i muri della capitale francese e che conservano ancora oggi un’attualità che non lascia indifferenti. Anche lo stile espressivo, che il trascorrere del tempo non ha scalfito ma semmai ammantato di nuove suggestioni (tanto che diversi critici d’arte hanno visto un’anticipazione della street art che avrà in Bansky il principale interprete), suscita ancora, e (forse) proprio oggi, profonde riflessioni.-